
Particolarmente antica e considerata fra le prime testimonianze di culto a S. Gottardo nel Bresciano è la cappella campestre dedicata al santo che compare già in un documento del 1449 oggi perduto, ma ricordato negli anni della visita pastorale del 1636. A quel tempo era già dotata di alcuni fondi ad essa contigui per il sostentamento di un chierico o sacerdote che la officiasse. Non è detto chi abbia donato questi fondi ed edificato quella cappella, ma la dotazione e la fondazione dovevano rimontare almeno alla seconda metà del secolo XIV, poichè in quell’anno 1449 il vescovo di Brescia Pietro Del Monte (1442-1457) giudicava opportuno unire il piccolo beneficio della chiesetta campestre di S. Gottardo al beneficio parrocchiale di S. Pancrazio di Paderno, e affidare alla cura diretta del parroco di Paderno anche la devota cappella campestre, che forse era stata un po’ abbandonata, insieme col piccolo beneficio inerente, dalla persona ecclesiastica che prima ne era investita. Dell’unione dei due benefici e dell’onere relativo imposto alla prebenda parrocchiale di Paderno di pagare ogni anno alla sacrestia della Cattedrale di Brescia il censo di una libbra di cera nuova, venne rogato regolare atto notarile dal notaio Vincenzo de Annono. Nella prima visita pastorale dell’anno 1556 il vescovo Domenico Bollani concedeva al parroco ed al comune di Paderno di restaurare quell’antica chiesa, posta appena fuori del paese sulla strada per Passirano, e dava anche licenza di amministrare in essa i SS. Sacramenti, onde si può arguire che fosse frequentata dai devoti. Difatti il visitatore Pilati annotava pochi anni dopo che in quell’oratorio si celebrava solennemente la festa di S. Gottardo, e il popolo di Paderno vi si raccoglieva ogni prima domenica del mese per la messa parrocchiale, e che talvolta vi si celebrava anche per soddisfare la privata devozione dei fedeli. Anche S. Carlo ebbe a fare severe prescrizioni per tutelare il decoro di quel santuario e per regolare meglio la devozione popolare che vi si svolgeva.
Al tempo della visita apostolica di S. Carlo aveva tre altari: il maggiore dedicato a S. Gottardo; i laterali a S. Rocco e alla Madonna. Custodita da un eremita, la chiesa aveva tre altari (S. Gottardo, la B.V. Maria e S. Andrea) e vi risiedeva nel Seicento una pia confraternita di Disciplinanti o Rosarianti; fu usata per funzioni parrocchiali nel secolo XVIII, mentre si stava edificando l’attuale chiesa parrocchiale. Il Comune di Paderno usava convenire ad essa per sciogliere pubblici voti in occasione di gravi calamità, e S. Gottardo fu da essa assunto come Protettore speciale del paese, e la sua festa venne sempre celebrata con grande solennità e con affluenza di popolo, anche dai paesi circonvicini. Sulla fine del secolo XVIII e sul principio del XIX la vecchia chiesa fu in parte distrutta per usare il materiale nel compiere la fabbrica della nuova parrocchiale; rimase soltanto una piccola parte dell’abside, adattata a cappella del contiguo cimitero eretto nel 1810. La festa del santo venne celebrata tradizionalmente nella Chiesa parrocchiale come ricorderà mons. Paolo Guerrini con grandissimo concorso di devoti e pellegrini di tutta la Franciacorta. Venne restaurata sotto il parrocchiato di don Tonoli. Luciano Anelli attribuisce agli inizi del ‘700 la soasa in stucco della chiesa, “nonostante la pesantezza delle soluzioni formali”. Attorno al santuario di S. Gottardo si stende il cimitero realizzato nel 1810, abbellito all’ingresso del portico con colonne, lesene e gradinata in pietra di Rezzato del tagliapietre Giovanni Confortini di Rezzato.
Gianluigi Valotti